Le infiltrazioni consistono nell’iniezione di un farmaco all’interno di una articolazione o nel tessuto periarticolare sede dell’infiammazione. Possono essere iniettate sostanze quali anestetici, cortisonici, Acido ialuronico, Collagene, e fattori di accrescimento (PRP).
Tale procedura viene effettuata quindi in un contesto di patologia degenerativa artrosica oppure in particolari condizioni cliniche quali le artriti.
Tali procedure rappresentano una soluzione temporanea o definitiva a problematiche cliniche quali il dolore articolare in presenza di da artrosi e da condizioni ulteriori in quali la borsite e la tendinite.
Sedi anatomiche di terapia infiltrativa:
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Articolazioni:
- spalla
- anca
-caviglia
- gomito - Colonna verebrale
- Tendini
Il radiologo interventista utilizza la diagnostica per immagini per posizionare un ago sottile a livello della sede del trattamento.
In real-time sotto guida ecografica nella maggior parte dei casi l’ago sottile verrà introdotto all’interno dell’articolazione e la sostanza iniettata. Il tutto dovrà avvenire nel rispetto delle regole della asepsi.
L’indicazione al trattamento potrà essere effettuata dallo specialista ortopedico, reumatologo o anche direttamente dal radiologo interventista che, ricordiamo, rappresenta un medico specialista nei trattamenti mini invasivi guidati dalle immagini.
Proprio in relazione all’utilizzo di tecniche di imaging avanzate il radiologo interventista potrà utilizzare la guida TAC al contrario degli altri specialisti in relazione alle radiazioni ionizzanti emesse che prevedono, per legge, la specializzazione in Radiologia.
Ed è per questo motivo che oggi sono disponibili sistemi di guida computerizzati ad infrarossi o elettromagnetici che sotto guida TAC permetteranno al radiologo interventista di posizionare in maniera accurata, rapida e precisa l’ago nella sede da trattare senza possibilità di errore al contrario delle iniezioni effettuate con reperi anatomici.
A questo riguardo tali dispositivi sono particolarmente indicati nelle infiltrazioni intraforaminali della colonna vertebrale.
Il ruolo del radiologo interventista è anche quello di decidere se il paziente potrà beneficiare di una infiltrazione con farmaco oppure ricorrere, nel caso di un dolore incoercibile ed esclusa la chirurgia, a tecniche avanzate di neuromodulazione.
In questi casi vieni inserito a livello del ganglio o della fibra nervosa sensitiva un ago sottile che genererà di piccoli campi elettrici a basso voltaggio che determineranno la temporanea lesione del nervo sensitivo e quindi la scomparsa o la riduzione del dolore per un periodo generalmente di quattro-sei mesi.