Scleroembolizzazione del varicocele maschile

Il varicocele maschile può essere trattato con un intervento di scleroembolizzazione. In anestesia locale si pratica un accesso venoso da una vena del braccio o meno comunemente dell’inguine; mediante appositi cateteri si raggiunge la vena spermatica, nella maggior parte dei casi la sinistra.

Viene quindi effettuato un esame angiografico che confermi la presenza del varicocele già diagnosticato preliminarmente con un esame eco-color-doppler. A questo punto si effettua un intervento di embolizzazione con microspirali, con farmaci sclerotizzanti oppure con un dc oleoso (Lipiodol) miscelato ad una colla, a discrezione dell’operatore; in ogni caso si ottiene una chiusura della vena dilatata, in questo caso dall’interno.
Il ritorno all’attività regolare lavorativa avviene in pochi giorni.
La collaborazione con lo specialista urologo è fondamentale nella selezione del paziente.
L’incidenza del varicocele è del 15-20% nella popolazione generale e del 30-40% negli uomini con problemi di fertilità.
Nella maggior parte dei casi è a sinistra per motivi anatomici e nel 10% è bilaterale.
Indicazioni al trattamento: infertilità, dolore, atrofia testicolare in paziente pediatrico/adolescente.

Criteri dell’American Urological Association/American Society for Reproductive medicine:

La percentuale di successo tecnico del 90-97% con percentuali di recidiva dal 2 al 24% sovrapponibili a quelli della chirurgia.

Complicanze:

La perforazione della vena spermatica avviene nel 4.3% dei casi di solito senza conseguenze.
Nella maggior parte dei casi si utilizzano sostanze sclerosanti e spirali; l’uso della colla è associato al minor numero di recidive, circa il 5%, ma è associato ad un maggior numero di complicanze, quali la rottura della vena spermatica ed il dolore.

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