La termoablazione della tiroide è una procedura mini-invasiva effettuata da un team costituito da radiologi interventisti che rappresentano gli operatori coinvolti e dagli endocrinologi che selezionano il paziente gestendone tutto il complesso quadro endocrinologico.
Il criterio di selezione del paziente per la termoablazione della tiroide è fondamentale ai fini della buona riuscita del trattamento. Rispetto alla chirurgia, che prevede l’asportazione della ghiandola, non è previsto come conseguenza l’ipotiroidismo secondario all’asportazione della ghiandola dal momento che tale procedura risparmia il tessuto sano. Tuttavia i noduli maligni sono presenti nel 5-15% dei gozzi e questo può essere un vantaggio a favore della chirurgia dal momento che rimuovendo la tiroide vengono rimossi anche i noduli maligni o potenzialmente maligni.
Indicazioni
- Problemi di estetica
- Sintomi correlati ai noduli
- Nodulo iperfunzionante
- Rifiuto della chirurgia
Tecnica
Complicanze
- Ematoma (1%) autolimitantesi nella maggior parte dei casi
- Paralisi temporanea o definitiva di una corda vocale, evento quest’ultimo estremamente raro
Controindicazioni
- Alterazioni della coagulazione non corregibili
- Gozzo immerso (controindicazione relativa)
- Tumore maligno della tiroide (controindicazione relativa se controindicato l’intervento chirurgico)
Bibliografia
Y. Che, S. Jin, C. Shi, L. Wang, X. Zhang, Y. Li, and J.H. Baek . Treatment of Benign Thyroid Nodules: Comparison of Surgery with Radiofrequency Ablation. AJNR Am J Neuroradiol 36:1321–25;2015.