Approfondimenti e Casi Clinici

Le «armi nascoste» dell’oncologia grazie alle terapie poco invasive

Intervista Prof. R.F. Grasso su Il Giornale Tecniche interventistiche hi-tech e selettive. L’obiettivo di ridurre la durata dei ricoveri. Approccio multidisciplinare La parola fa ancora paura eppure, oggi, il tumore può essere considerato una malattia cronica, da curare con terapie efficaci, ma con la quale si può convivere a lungo, con una vita «di qualità»

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Termoablazione della tiroide

La termoablazione della tiroide è una procedura mini-invasiva effettuata da un team costituito da radiologi interventisti che rappresentano gli operatori coinvolti e dagli endocrinologi che selezionano il paziente gestendone tutto il complesso quadro endocrinologico. Il criterio di selezione del paziente per la termoablazione della tiroide è fondamentale ai fini della buona riuscita del trattamento. Rispetto

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Infiltrazioni e Neuromodulazione

Le infiltrazioni consistono nell’iniezione di un farmaco all’interno di una articolazione o nel tessuto periarticolare sede dell’infiammazione. Possono essere iniettate sostanze quali anestetici, cortisonici, Acido ialuronico, Collagene, e fattori di accrescimento (PRP). Tale procedura viene effettuata quindi in un contesto di patologia degenerativa artrosica oppure in particolari condizioni cliniche quali le artriti.Tali procedure rappresentano una

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Trattamento delle malformazioni arterovenose

Le malformazioni vascolari semplici sono suddivise in malformazioni a basso flusso, che includono le forme capillari, venose e linfatiche, e quelle ad alto flusso che includono le malformazioni arterovenose e le fistole arterovenose. Indicazioni A basso flusso Le malformazioni vanno trattate in relazione ai sintomi che sono generalmente rappresentati dal dolore e dal gonfiore; scopo

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Chemioembolizzazione

La chemioembolizzazione trans-arteriosa convenzionale (c-TACE) prevede l’iniezione selettiva di un singolo chemioterapico oppure di una combinazione di differenti chemioterapici, emulsionati in un mezzo di contrasto oleoso (Lipiodol) e solo successivamente seguiti dalla somministrazione di una sostanza embolizzante nell’arteria irrorante il tumore. L’obiettivo è quello di ottenere una elevata concentrazione del farmaco chemioterapico all’interno del tumore

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Biopsia percutanea

Per biopsia percutanea si intende l’inserimento di un ago all’interno di una lesione o di un organo con l’intento di ottenere frammenti tissutali o cellule per una diagnosi. La procedura viene generalmente effettuata sotto la guida dell’Imaging con ecografia, TAC, RM, Cone-Beam CT, PET. La procedura può essere effettuata a mano libera con reperi anatomici

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Embolizzazione fibromi uterini (UFE)

L’embolizzazione dei fibromi uterini viene principalmente indirizzato alle donne non in aspettativa di gravidanza, con fibromatosi multipla e rappresenta una valida alternativa all’isterectomia. L’intervento consiste nella puntura in anestesia locale dell’arteria femorale o ascellare e quindi nell’incannulare selettivamente le arterie uterine bilateralmente iniettando delle microparticelle di calibro variabile (da 300 a 1000 μ) che bloccheranno

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Scleroembolizzazione del varicocele maschile

Il varicocele maschile può essere trattato con un intervento di scleroembolizzazione. In anestesia locale si pratica un accesso venoso da una vena del braccio o meno comunemente dell’inguine; mediante appositi cateteri si raggiunge la vena spermatica, nella maggior parte dei casi la sinistra. Viene quindi effettuato un esame angiografico che confermi la presenza del varicocele

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Termoablazione polmonare

Con il termine di termoablazione polmonare si fa riferimento ad una tecnica che prevede il posizionamento di una sonda a livello di un nodulo polmonare con caratteri di malignità e confermato generalmente da una preliminare biopsia percutanea; nel campo della radiologia interventistica questo avviene generalmente per via percutanea sotto guida TAC e nei centri ad

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Termoablazione epatica

Con il termine di termoablazione epatica si fa riferimento ad una tecnica che prevede il posizionamento di una sonda a livello di una lesione solida epatica; nel campo della radiologia interventistica questo avviene generalmente per via percutanea anche se alle volte il medico radiologo questa richiamato in sala operatoria per assistere il chirurgo. Una volta

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Radiologia interventistica oncologica

La radiologia interventistica è nata gli anni 60 quando Charles Dotter dilatò con un catetere a palloncino una stenosi serrata della arteria femorale superficiale responsabile di una dolorosa ischemia con gangrena mentre Joseph Roche effettuò la prima embolizzazione della arteria gastroduodenale per un sanguinamento. All’inizio degli anni 70 Sydney Wallace è stato invece pioniere della

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Radiologia interventistica muscoloscheletrica

I trattamenti di radiologia interventistica riducono il dolore e migliorano la qualità di vita nelle metastasi ossee che rappresentano la terza sede per frequenza della malattia metastatica (1). Se parliamo di trattamenti palliativi nel caso delle metastasi si parla oggi invece di terapia risolutiva della radiologia interventistica nel caso di patologie ossee focali benigne quali

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Ablazione dei tumori

Ad oggi le tecniche ablative sono prevalentemente rappresentate dalle ablazioni termiche, rappresentate dalla crioablazione e dalla termoablazione, quest’ultima a sua volta costituita dalla termoablazione a radiofrequenza (MWA) ed a micro-onde (RFA). Esiste inoltre un terzo tipo di ablazione l’Elettroporazione suddivisa in Reversibile o Elettrochemioterapia (ECHT) e la Irreversibile (IRE). Per quanto la chirurgia rappresenti ancora

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Ablazione dei tumori renali

Il trattamento chirurgico rimane il gold-standard di riferimento nella terapia dei tumori del rene che nell’85% sono rappresentati dal carcinoma a cellule chiare. Tuttavia in alcuni casi il trattamento ablativo, vuoi “termoablativo” (radiofrequenza, microonde) o “crioablativo” (crioablazione), si impone per una serie di circostanze di seguito elencate. Dal momento che tali trattamenti non danneggiano il

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